Come la bassa autostima danneggia il tuo lavoro
Insicurezza e bassa autostima: come ci autosabotiamo nel lavoro
Finalmente ce l’hai fatta a costruire il lavoro dei tuoi sogni, sei uscito dalla tua zona di comfort e stai lavorando per farti conoscere, realizzare contenuti, comunicare chi sei e cosa fai.
Tutto giusto, ma c’è qualcosa che non torna, hai sempre dei dubbi sulla strada da seguire, i metodi da usare. Eppure sei preparato, hai esperienza, hai studiato e non hai mai smesso di apprendere, ma c’è qualcosa che ti blocca, che ti fa faticare il doppio rispetto ad altre persone. Quel maledetto senso di inadeguatezza e di insicurezza che è difficile da sconfiggere, più ancora difficile del trovare clienti e riuscire nella tua attività.
Può succederti di pensare che il tuo lavoro non stia andando bene, ma nella maggior parte dei casi in realtà si tratta di un’errata immagine mentale che ti costruisci da solo fino ad arrivare a danneggiare quello che fai.
Fermati un attimo, può essere che tu sia semplicemente troppo severo con te stesso, magari ti crei delle aspettative troppo alte oppure non hai pazienza di aspettare i risultati e l’ansia ti viene a trovare di notte. Può essere che tu sia troppo critico o troppo perfezionista, ma questa storia della perfezione non ci appartiene, è inutile ricorrere sempre alla scusa della ricerca infinita della perfezione.
Il “sai, sono un perfezionista” non funziona, è solo una scusa.
Quando ti perdi in questi pensieri negativi, tira il freno a mano e impara a respirare.
Devi farlo prima di tutto per te e anche per i tuoi clienti, con loro devi tirare fuori tutta la sicurezza che è in te, la stessa che ti ha fatto trovare il coraggio di cambiare e scegliere quello che stai facendo.
Una delle cose da imparare il prima possibile è quella di riuscire a comunicare nel giusto modo trasmettendo informazioni chiare e sicure. Abbiamo già visto quanto sia importante scrivere bene per la propria attività soprattutto perché ognuno di noi ha un’enorme possibilità di usare le parole per presentare prodotti o servizi, di farli conoscere e far provare emozioni a chi legge o ascolta, di parlare di sé raccontando la propria storia e i propri ideali.
E tu sai perfettamente quanto siano importanti tutte queste cose, ma poi c’è lei, la maledetta bassa autostima che fa andare in fumo tutta la tua sicurezza, tutte le tue certezze e tutta l’esperienza accumulata. Se ti danneggi così da solo, le parole che userai non faranno altro che abbruttire o svilire quello che stai cercando di far conoscere piuttosto che portare vantaggio al tuo lavoro. Da professionista passi di colpo a ciarlatano insicuro e malconcio.
Certamente puoi lavorare su te stesso e sulla tua autostima, ma nel frattempo cosa puoi fare di concreto nel tuo lavoro per essere più credibile?
Prima di tutto, inizia a cambiare l’immagine mentale aiutandoti con le parole giuste. Evita certi termini e certe frasi soprattutto quando hai a che fare con i clienti o potenziali clienti.
Non sperare. Se non sei sicuro di quello che stai per dire e speri solo che vada in un certo modo, non ci provare nemmeno, non convincerai nessuno. Pensa a quando parli con una persona sicura di sé, te ne accorgi subito. Anche l’insicurezza traspare molto facilmente, quindi comunica solo le idee alle quali credi in prima persona perché gli altri se ne accorgeranno. Evita più che puoi frasi alla “spero che vi piaccia”. Ma cosa speri?
Lo sperare spesso viene accompagnato dal credere. Se a certe domande rispondi con un “credo di sì” o “credo di aver capito”, il messaggio che arriva a chi ti ascolta è decisamente negativo.
Se ti abitui a usare formule più sicure anche la tua autostima migliorerà. È tutta questione di testa.
Un’altra cosa sbagliata che spesso si usa per autosabotarsi è il pensare ed essere assolutamente convinti di non riuscire a fare una determinata cosa. Se alle richieste dei tuoi clienti rispondi con “non riesco” senza proporre alternative non fai proprio una bella figura. Puoi dire la stessa cosa in molti modi diversi, puoi offrirti di fare il possibile per risolvere un determinato problema oppure di riuscire a soddisfare altre richieste o di trovare le persone più adatte per gestire una situazione. Non devi ovviamente mentire o dare garanzie che non hai, ma ci sono altre soluzioni. Non ti autosabotare con “non riesco” che sembra tanto la scusa usata a scuola quando, invece di sbattersi per risolvere un problema, si temporeggiava con “non sono capace, non ci riesco”. Ogni volta che dicevo così, i miei genitori prontamente mi rispondevano con “se non sei capace, impari” oppure “se non ci riesci oggi, lo fai domani”.
Stessa cosa per la frase più usata in assoluto: “non ho tempo”. Ormai il non avere tempo viene percepito come una scusa per fare altro, piuttosto gestisci tu la comunicazione con il cliente e dai delle precise indicazioni temporali in base ai tuoi impegni. Non cavartela con frasi generiche o poco chiare.
Evita parole che possano far pensare a chi sta leggendo o a chi ti sta ascoltando che stai mentendo. Capita a tutti di fare questi errori, ma se stai spiegando qualcosa a qualcuno evita di specificare che sei sincero con formule come “francamente ti dico che”, “ti parlo sinceramente” o “a dirti la verità”. Dovresti essere sempre sincero quindi non c’è proprio la necessità di specificarlo in determinati momenti.
Pensa positivo. Comunica in positivo.
Invece di ricorrere a frasi sempre in negativo, usa le stesse girandole al positivo. In pratica comunichi la stessa cosa, ma la sensazione che dai è completamente diversa, dal “se non ricordo male” passa al “se ricordo bene”. Anche quando ti chiedono un’opinione in merito a un prodotto, cerca di essere chiaro nella risposta, se ad esempio ti piace dillo senza fare troppi giri di parole o cercare frasi elaborate o costruite.
Una cosa importante, qualsiasi cosa tu voglia comunicare devi dirla in modo chiaro riportando tutto quello che il cliente ha la necessità di sapere. Non dare mai niente per scontato, anche le cose più banali, i tuoi clienti non pensano al tuo stesso modo e non possono conoscere tutti gli elementi di un determinato argomento se non glieli comunichi chiaramente.
Non possono leggerti nel pensiero, ma possono leggere come comunichi.