Di tutto un po’: come Warren Buffett mi motiva a migliorare
Mi affascina Warren Buffett.
Anni fa, vagando in una libreria, un libro con il suo volto in copertina ha catturato la mia attenzione. In qualche modo mi ha incuriosito e, a distanza di tempo, mi sono rimaste impresse alcune parti della storia di Buffett scritta da Roger Lowenstein.
Fin da bambino, Buffett dimostrò una predisposizione naturale verso i soldi e andava orgoglioso del suo cambiavalute ricevuto in regalo dalla zia.
Da piccolo, nei pressi della sua abitazione, si mise a vendere delle gomme da masticare ai passanti e, in seguito, passò alla vendita di limonate spostandosi di fronte alla casa dei Russells perché secondo lui c’era più passaggio.
A 9 anni iniziò a contare i tappi delle bibite buttati intorno ai distributori per capire quale fosse la bevanda più popolare. In pratica, un sondaggio di mercato.
Un personaggio che oggi è un esempio per molti.
Bill Gates ha rivelato di aver appreso una lezione importante proprio da Buffett in merito alla gestione del tempo.
Buffett ha solitamente un calendario leggero senza mille cose da fare e in alcuni giorni non ha niente di programmato. Gates, invece, è sempre pieno di impegni in ogni minuto.
L’esempio di Buffett rappresenta una lezione importante sul valore reale del tempo.
“You control your time… sitting and thinking may be a much higher priority” ha detto Gates.
Leggere la storia di Buffett, le sue particolarità, le sue stranezze, mi ha sempre motivato.
Mi motiva nel voler provare, nel fare i miei sondaggi personali, nel capire cosa potrei fare e dove andare.
Mi motiva nel continuare a fare le cose che mi piacciono. Perché lui ha tracciato tutto il suo percorso proprio su quello che amava e ama fare, su qualcosa che gli apparteneva fin da bambino e che ha sempre assecondato.
Mi motiva perché, nonostante lui appartenga ad un settore frenetico e pieno di alti e bassi, mi piace il messaggio che riesce a far passare.
È stato un anno davvero particolare e anch’io nel mio piccolo posso finalmente dire di aver continuato a fare proprio quello che mi piace.
Sto costruendo il mio percorso basandomi prima di tutto su quello che voglio fare.
È una sensazione bellissima e tutto quello che sto facendo è un investimento.
Non proprio come Buffett… ma un investimento inteso come “atto o iniziativa da cui ci si aspetta un vantaggio futuro”.
E i vantaggi per me sono intesi come dei miglioramenti personali.
Ho avviato il mio canale Telegram A Lume di Fare dove pubblico consigli, strumenti e notizie per migliorare il modo di lavorare e per ispirare la voglia di fare. All’incirca seguito da trecento persone, è la mia palestra che uso per allenarmi e rimanere il più possibile aggiornata condividendo quello che mi piace.
Ho realizzato la Missione Contenuti per aiutare le persone a capire come possono collaborare con un’assistente virtuale delegando attività ripetitive legate alla gestione dei contenuti.
E non manca la voglia di perseguire degli investimenti futuri come la pubblicazione delle board pubbliche di Trello e l’avvio de Il Notiziario Virtuale, una rubrica tutta da costruire che farò partire in questi mesi.
Tutto questo: i progetti, i lavori, i clienti, le iniziative non potrebbero esistere senza un corretto uso di una… “bilancia”.
Su un piatto troviamo la voglia di investire, mentre sull’altro ci deve essere il giusto approccio nei confronti del tempo che abbiamo a disposizione.
Serve tempo per fare, ma anche per pensare. E Buffett questo senso di equilibrio lo conosce molto bene.
E continua a motivarmi anche per questo.
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Autore: Debora Montoli – Libero la tua agenda da attività ripetitive lavorando da remoto come Assistente Virtuale.