I nemici della produttività

Identificare, conoscere ed elencare quei comportamenti o situazioni che ci bloccano è utile per darci la giusta motivazione e tornare ad essere produttivi.

Ci sono due aspetti da considerare:

1. la dispersione della concentrazione: con la relativa mancanza di focalizzazione. Avere liste infinite di cose da fare è causa di stress e l’energia viene sprecata su troppi aspetti. Ci sentiamo bloccati non riuscendo più a fare niente e sentendo solo una stanchezza infinita;

2. gli atteggiamenti negativi: una serie di pensieri, abitudini, atteggiamenti che provocano ansia e che ci bloccano.

La dispersione della concentrazione

Per non perdersi in troppe cose e superare certi blocchi, il primo passo da fare è quello di identificare chiaramente le attività. È utile, oltre alle classiche liste, fare un elenco di cose che non si devono considerare e da non prendere in gestione (una “not to-do list”).

E qui ci viene in aiuto Warren Buffett che ci ricorda di difendere le priorità escludendo tutte le altre cose.

Warren, parlando con il suo pilota personale Mike Flint, gli chiese quali fossero le sue priorità di carriera e gli suggerì di fare un esercizio diviso in tre fasi:

Fase 1: scrivere i suoi 25 obiettivi, le cose che aveva in mente pensando al successo nel lavoro e nella vita.

Fase 2: rivedere l’elenco cerchiando 5 obiettivi dalla lista creata.

Fase 3: a questo punto, Mike aveva due liste. Le 5 priorità segnate come elenco A e le altre 20 come elenco B.

Alla domanda di Warren per sapere le intenzioni di Mike circa il secondo elenco, il pilota confermò che avrebbe iniziato a lavorare all’elenco A, visto che c’erano i suoi obiettivi primari, ma anche all’elenco B nei ritagli di tempo perché comunque importante per lui.

A quel punto, Warren sottolineò quanto fosse sbagliato quell’atteggiamento.

L’elenco B rappresenta la lista di quello che deve essere evitato a tutti i costi e può essere considerato solo dopo aver raggiunto gli obiettivi dell’elenco A.

Ecco perché è importante definire le cose che non vanno fatte, per non perdersi in troppe attività e senza disperdere il tempo a disposizione.

Le attività del secondo elenco creano uno spreco di lavoro, disperdono le energie e causano uno stress eccessivo.

E una delle soluzioni per potersi concentrare solo sugli obiettivi primari è la capacità di dire di no.

Gli atteggiamenti negativi

Non perdiamo di vista la nostra autostima. Ci buttiamo giù e tutti i nostri propositi di essere più produttivi ci abbandonano.

Ricordo con piacere una frase bellissima:

“Se non dai valore a te stesso, non darai valore nemmeno al tuo tempo e non potrai fare nulla con quanto hai a disposizione”.

La bassa autostima rovina la nostra vita in generale, ma anche quella lavorativa.

E non solo, influenza anche l’umore.

Te lo ricordi il Grillo Parlante della Clementoni?
(Riflessione numero 1: va bene, non sono giovanissima)
(Riflessione della riflessione numero 1: va bene, ne parlo lo stesso anche se non ho mai avuto la versione originale. Come del resto non ho mai avuto Ken, ma si sopravvive a tutto e le mie Barbie, con dei pezzi mancanti e mezze masticate dai cani, si innamoravano lo stesso ed erano splendide)

Ma torniamo al Grillo… avere una bassa autostima è come avere un Grillo depresso sulla propria spalla, un Grillo con le batterie scariche. E un Grillo depresso non può renderci più produttivi.

Perché tra l’autostima, intesa come la fiducia e la stima nei propri confronti, e la produttività c’è una fortissima connessione?

1. Avere fiducia in sé stessi = alta produttività. Sentirsi bene con sé stessi sapendo che le altre persone sono esattamente come noi, porta ad essere più felici, più in pace. E le persone felici hanno voglia di fare, hanno voglia di curarsi, coccolarsi e hanno voglia di condividere situazioni ed esperienze con altre persone. Portano la felicità anche nel lavoro e hanno piacere a fare le attività.

2. Credere in sé stessi permette di superare le sfide in modo migliore. I problemi non ci buttano giù facilmente e saremo i primi a voler reagire.

3. La fiducia nelle proprie capacità permette di creare più valore. Il solo fatto di avere lo stato d’animo adatto, ci permette di avere più idee, di lanciarsi di più in determinate situazioni avendo meno timore e sentendosi più sicuri.

4. La fiducia nel proprio valore non ci butta giù. Una bassa autostima porta sempre a un certo pessimismo e fastidio. Tengo molto a questo punto perché è proprio una cosa che mi sono sentita addosso molto spesso. La bassa autostima porta a non sopportare più niente, ad essere infastiditi da tutto. E invece di reagire, cambiare, fare altro, ci si sente bloccati dal vedere tutto nero entrando in un circolo vizioso. Bassa autostima, poca produttività e molti sensi di colpa che danneggiano ulteriormente l’autostima.

Cosa possiamo fare?

1. Non essere troppo duri con noi stessi.
2. Curare il nostro Grillo Parlante interno facendo in modo che abbia l’umore giusto.
3. Distruggere un pensiero negativo che occupa la mente.
4. Scrivere tutte le cose realizzate negli ultimi mesi e apprezzare quanto fatto.
5. Riservare del tempo solo per rivedere le priorità ed eliminare quello che non serve.
6. Costruire relazioni positive.
7. Prendersi del tempo per noi stessi.

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Autore: Debora Montoli – Libero la tua agenda da attività ripetitive lavorando da remoto come Assistente Virtuale.