Lo spazio di lavoro influenza il nostro modo di lavorare, come anche le emozioni e il comportamento.

Processi decisionali, relazioni, risoluzione dei problemi… un ambiente disordinato può avere degli effetti negativi su come ci sentiamo e sulla nostra capacità di concentrazione.

La scrivania, in particolare, è una spazio di azione che può aiutare a pensare, riflettere ed elaborare, senza la spiacevole sensazione di subire un eccessivo sovraccarico mentale.

«La scrivania è come una fortezza che ci protegge dal mondo estraneo e talvolta ostile.» (Richard Powell)

Ma com’erano le scrivanie di alcuni personaggi noti? 

A vedere certe immagini, non si trattava di scrivanie in ordine e non perseguivano particolari forme di minimalismo. Ma avevano – e conservano ancora oggi – un forte carico emotivo.

Le scrivanie che hanno fatto la storia 

L’ufficio di Albert Einstein venne fotografato da Ralph Morse poche ore dopo la sua morte, avvenuta il 18 aprile 1955: 

scrivania Albert Einstein
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Fonte: https://www.life.com/history/the-day-albert-einstein-died-a-photographers-story/

Come dimenticare la scrivania degli anni ’90 di Jeff Bezos:

Fonte: https://www.corriere.it/tecnologia/cards/amazon-compie-25-anni-25-curiosita-sua-storia/primo-ufficio.shtml
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Siamo nel 2004 e la fotografa Diana Walker della rivista Time realizzò questo scatto dell’ufficio di Steve Jobs: 

Fonte: https://time.com/3781557/in-a-private-light-diana-walkers-photos-of-steve-jobs/
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Facciamo un salto indietro nel tempo per condividere la scrivania di Thomas Edison:

Fonte: https://www.edisonmuckers.org/edisons-desk/
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Per non parlare del tavolo da disegno di Walt Disney:

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Fonte: https://www.theguardian.com/film/2018/oct/20/disney-mickey-mouse-animation-research-library

Altrettanto famosa la scrivania di Margaret Thatcher:

Fonte: https://www.linkiesta.it/2013/04/le-conseguenze-economiche-della-signora-thatcher/
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La scrivania più essenziale è forse quella di Emily Dickinson:

Fonte: https://malcolmguite.wordpress.com/2020/04/18/emily-dickinsons-desk-a-lockdown-revisit/
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Per non parlare di chi amava lavorare in piedi.

«In cima a una di queste librerie disordinate – quella contro il muro vicino alla finestra a est e a un metro o giù di lì dal suo letto – Hemingway ha la sua “scrivania” – un metro quadrato di spazio angusto circondato da libri da un lato e dall’altro da un mucchio di carte, manoscritti e opuscoli di giornali. Sulla parte superiore della libreria c’è spazio appena sufficiente per una macchina per scrivere, sormontata da un tavolo da lettura in legno, cinque o sei matite e un pezzo di minerale di rame per appesantire le carte quando il vento soffia dalla finestra est.»

Ernest Hemingway:

Fonte: https://www.openculture.com/2013/10/ernest-hemingway-standing-desk.html
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Winston Churchill:

Fonte: https://winstonchurchill.hillsdale.edu/stand-up-desk/
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E anche Virginia Woolf con una delle sue diverse scrivanie:

Fonte: https://jimbarrett.medium.com/the-desks-of-virginia-woolf-60e28ebf72f
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Per capire cosa migliorare del tuo spazio di lavoro, prova a pensare a quelle attività che riesci a svolgere senza intoppi e che difficilmente subiscono delle distrazioni. Ogni persona ha dei compiti preferiti che svolge con piacere; le sensazioni collegate sono positive e fanno stare bene.

Anche per lo spazio fisico funziona allo stesso modo: ci sono oggetti o impatti visivi che ci fanno compiere delle azioni senza resistenze, in modo naturale. 

Pensa a queste sensazioni e cerca di renderle concrete.

Per approfondire:

The Case for Finally Cleaning Your Desk:
https://hbr.org/2019/03/the-case-for-finally-cleaning-your-desk