Lo spazio di lavoro influenza il nostro modo di lavorare, come anche le emozioni e il comportamento.
Processi decisionali, relazioni, risoluzione dei problemi… un ambiente disordinato può avere degli effetti negativi su come ci sentiamo e sulla nostra capacità di concentrazione.
La scrivania, in particolare, è una spazio di azione che può aiutare a pensare, riflettere ed elaborare, senza la spiacevole sensazione di subire un eccessivo sovraccarico mentale.
«La scrivania è come una fortezza che ci protegge dal mondo estraneo e talvolta ostile.» (Richard Powell)
Ma com’erano le scrivanie di alcuni personaggi noti?
A vedere certe immagini, non si trattava di scrivanie in ordine e non perseguivano particolari forme di minimalismo. Ma avevano – e conservano ancora oggi – un forte carico emotivo.
Le scrivanie che hanno fatto la storia
L’ufficio di Albert Einstein venne fotografato da Ralph Morse poche ore dopo la sua morte, avvenuta il 18 aprile 1955:


Come dimenticare la scrivania degli anni ’90 di Jeff Bezos:

Siamo nel 2004 e la fotografa Diana Walker della rivista Time realizzò questo scatto dell’ufficio di Steve Jobs:

Facciamo un salto indietro nel tempo per condividere la scrivania di Thomas Edison:

Per non parlare del tavolo da disegno di Walt Disney:


Altrettanto famosa la scrivania di Margaret Thatcher:

La scrivania più essenziale è forse quella di Emily Dickinson:

Per non parlare di chi amava lavorare in piedi.
«In cima a una di queste librerie disordinate – quella contro il muro vicino alla finestra a est e a un metro o giù di lì dal suo letto – Hemingway ha la sua “scrivania” – un metro quadrato di spazio angusto circondato da libri da un lato e dall’altro da un mucchio di carte, manoscritti e opuscoli di giornali. Sulla parte superiore della libreria c’è spazio appena sufficiente per una macchina per scrivere, sormontata da un tavolo da lettura in legno, cinque o sei matite e un pezzo di minerale di rame per appesantire le carte quando il vento soffia dalla finestra est.»
Ernest Hemingway:

Winston Churchill:

E anche Virginia Woolf con una delle sue diverse scrivanie:

Per capire cosa migliorare del tuo spazio di lavoro, prova a pensare a quelle attività che riesci a svolgere senza intoppi e che difficilmente subiscono delle distrazioni. Ogni persona ha dei compiti preferiti che svolge con piacere; le sensazioni collegate sono positive e fanno stare bene.
Anche per lo spazio fisico funziona allo stesso modo: ci sono oggetti o impatti visivi che ci fanno compiere delle azioni senza resistenze, in modo naturale.
Pensa a queste sensazioni e cerca di renderle concrete.
Per approfondire:
The Case for Finally Cleaning Your Desk:
https://hbr.org/2019/03/the-case-for-finally-cleaning-your-desk